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Cantina:

PETRARO IGT 2020 Val di Neto Ceraudo

26,00

Disponibile

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Tipologia vino

Nazione

Regione

Produttore

Ceraudo

Denominazione

,

Formato

0.75 l

  • Uvaggio: Gaglioppo 50%, Greco nero 30%, Cabernet Sauvignon 20%
  • Graduazione Alcolica: 14% Vol
  • Affinamento: Affinamento in legno per 36 mesi, 18 mesi in bottiglia.
  • Temperatura di servizio: 18/20 °C

Petraro IGT Ceraudo
Invecchiamento per tre anni in barrique di rovere francese, e successivamente ha affrontato altri due anni di affinamento in bottiglia.
Il “Petraro” di Ceraudo, Rosso della Val di Neto, ha tutto quello che i grandi vini rossi dovrebbero avere: i profumi sono profondi e complessi, ma armonici allo stesso tempo, il sorso è morbido e consistente, di grande caratura.

Note di Degustazione
Bel rosso granato intenso.
Prugna matura, ciliegie nere e marasche aprono l’ingresso al naso, importanti sentori terziari di cacao amaro, anice, liquirizia e tabacco.
Corposo e pieno l’assaggio, caldo e ben presente nella trama tannica, che allo stesso tempo risulta vellutata e lavorata alla perfezione.
Lunga la persistenza.

 

La Storia
“Venivano da lontano e chiamarono questa terra Enotria, la terra del Krimisa, l’unico vino degno di essere servito agli Dei e ai vincitori dei giochi di Olimpia.
” Ancora oggi lungo i crinali di questa terra che digradano verso l’azzurro Mar Ionio, echeggiano le gesta di Ulisse stregato da Calipso, ninfa dalle crespe chiome narrata da Omero e si odono i profumi della vite e dell’ulivo, tanto decantati da Plinio.
È’ in questa terra, l’antica Petelia, oggi Strongoli, che Roberto Ceraudo ha scelto di “piantare” la sua vita dedicandola alla produzione del vino e dell’olio.
Era il 1973, quando decise di acquistare la tenuta appartenuta ai Principi Campitello e Pignatello e in seguito ai Baroni Giunti, con il casolare risalente al 1600.
Nello stesso anno avviò la trasformazione del terreno e nacquero, accanto agli ulivi secolari, i primi vigneti, da cui col tempo e sacrifici ottenne il primo vino.
Oggi l’Azienda Agricola Ceraudo si estende su 60 ettari, di cui 38 coperti da uliveti, 20 da vigneti e 2 da agrumeti.
“Sin dall’inizio, ho intrapreso una strada nuova alquanto rischiosa, essendo stato tra i primi in Calabria ad applicare l’agricoltura biologica”.
I vigneti e gli uliveti vengono coltivati senza l’ausilio di prodotti chimici, ma prevedendo gli attacchi parassitari con capannine meteorologiche e trappole di ferormoni a richiamo sessuale.
Ha rivestito un ruolo di fondamentale importanza, da sempre, la ricerca della qualità totale, dalla coltivazione alla trasformazione del prodotto, rispettando e valorizzando il territorio e il microclima.
Tutte le fasi della produzione vengono gestite internamente, dando vita ad un microsistema simile a quello in uso nelle vecchie fattorie.
La produzione dell’azienda si aggira attorno alle 70.000 bottiglie di vino rosso, bianco e rosato, con denominazione I.G.T. (indicazione geografica tipica) Val di Neto.
L’uva raccolta viene trasformata in cantina e la fermentazione dei mosti avviene a temperatura controllata.
L’azienda si sviluppa a pochi chilometri dal mare, tra rilievi collinari appena accennati dai quali si scorge la linea blu delle acque.
Qui i filari suonano “La Vie en Rose” per via dei roseti piantati tra i vigneti, per esaltare il delicato contagio e prevenire i parassiti.
Ogni scelta fatta è mirata alla ricerca costante della qualità nella lavorazione del prodotto, della terra e con l’utilizzo di moderne tecnologie oltre che con la consulenza dell’enologo e maestro Fabrizio Ciuffoli.
Nelle fasce più alte sono stati impiantati vitigni bianchi, che hanno dimostrato di esprimersi al meglio: Chardonnay, Greco Bianco e Mantonico, Pecorello.
Appena più in basso sono stati sistemati il Gaglioppo, vitigno autoctono, e il Cabernet Sauvignon, mentre è in atto una sperimentazione su altri vitigni autoctoni, tra cui il Magliocco, sui terreni recentemente acquistati.
L’esposizione dei filari verso il mare, la consistenza del terreno e il microclima proprio, ha permesso di ottenere dei vini carichi di profumi, persistenti e freschi.
Il sole, la frutta, i fiori primeggiano nei caratteri regalando emozioni uniche: “un viaggio verso il Sud”.
Il mare, così vicino, tanto da sentirne il profumo trasportato dalla brezza al mattino, e il fruscio della risacca nelle quiete sere d’estate, è l’elemento caratterizzante.
Qui non permette sbalzi termici così sensibili da nuocere alle coltivazioni; ogni chicco d’uva, ogni oliva, maturano sotto i raggi possenti di un caldo sole estivo.
Terra, mare e sole, i componenti di un microclima esatto (perfetto), fatto di altri microelementi che fanno capo al lavoro e alla dedizione dell’uomo e che non è più lo stesso anche a pochi chilometri di distanza.
Ecco le condizioni in cui nascono e vengono curati i prodotti della famiglia Ceraudo, dalle qualità organolettiche straordinarie che si esaltano solo se si rispettano leggi, tempi e gradi centigradi incompatibili con i ritmi impazziti della quotidianità.

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PETRARO IGT 2020 Val di Neto Ceraudo
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