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Guidalberto 2022 Tenuta San Guido

52,00

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Tipologia vino

Nazione

Regione

Produttore

Tenuta San Guido

Denominazione

Formato

0.75 l

  • Uvaggi: cabernet sauvignon 60%, merlot 40%
  • Graduazione Alcolica: 13,5% Vol
  • Affinamento: Affinamento in barrique da 225 litri in legno
  • Temperatura di servizio: 16/18 °C

Guidalberto Tenuta San Guido
Guidalberto segna il nuovo millennio: l’annata 2000 si affaccia sul mercato con un prezzo più accessibile rispetto al Sassicaia e con una bevibilità meno complessa, ma non è provvisto di potenzialità di invecchiamento.
Non vuole calcare le orme del Sassicaia ma proporsi, piuttosto, come un vino che racconti un’altra vocazione del territorio di Tenuta San Guido.
Nell’etichetta è ritratto l’oratorio di San Guido e il vino prende il nome dall’antenato Guidalberto della Gherardesca, pioniere della conversione agricola.
Siamo nei primi decenni del 1800 quando Guidalberto della Gherardesca edifica i primi opifici, le prime chiese e il celebre viale dei cipressi, alberi utili a segnare i confini tra le colture diverse, in una prima fase.
Il valore ornamentale dei cipressi alti e schietti che corrono in duplice filar, arriva in un secondo momento.

Note di Degustazione
Rosso rubino.
Ciliegia e prugna sono le note che introducono sentori floreali impreziositi da toni di tabacco e di liquirizia.
In bocca è elegantissimo, un tannino mai invadente ed un’insospettabile freschezza sorreggono un sorso di grandissima compostezza e reattività.
Bellissimo anche il finale, molto persistente.

 

La Storia Della Cantina
La contessa Clarice della Gherardesca porta in dote 2.500 ettari nella zona di Bolgheri, la Tenuta San Guido. Suo marito Mario Incisa intuisce subito che si tratta di uno dei più straordinari biotipi dell’Europa mediterranea e inizia a sperimentare alcuni vitigni francesi.
Aveva infatti intuito una evidente somiglianza tra questi terreni di Bolgheri e la regione di Graves a Bordeaux, a lui molto familiare, per via di un suolo principalmente ghiaioso con presenza di argille, molto favorevole alla produzione di grandi rossi.
Decise dunque di impiantare il primo vigneto di cabernet sauvignon, poco più di un ettaro di superficie vitata ad un’altezza di circa 400 metri sul livello del mare.
Siamo agli albori del Sassicaia.
Dal 1945 al 1967 il Sassicaia, toponimo di un lembo di terra all’interno della Tenuta San Guido, rimane un prodotto strettamente privato, riservato alla famiglia e agli amici stetti.
La prima annata ad apparire sul mercato nel 1971, è il 1968.
La parentela degli Incisa con la famiglia Antinori, da parte dei Della Gherardesca, famiglia di provenienza di sua moglie Clarice, permette a Mario Incisa di entrare in contatto con il giovane enologo Giacomo Tachis.
Insieme mettono a punto il primo rosso di taglio bordolese della storia di Bolgheri.
Da quel momento il sodalizio continua per oltre 40 anni.
Alla scomparsa di Tachis, avvenuta nel 2016, l’azienda continua a lavorare osservandone i precetti e le indicazioni.
Mario Incisa aveva fatto buoni studi, aveva relazioni, epistolari e diretti, con tutti i grandi nomi della viticoltura francese.
La passione per l’enologia e l’enografia e il gusto raffinato, erano questi il suo biglietto da visita.

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